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Obiettivi Asse IV

Asse IV

 

Obiettivo 4c.1 - Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili.

 

In coerenza con il Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica, che definisce strategie per la riqualificazione energetica degli immobili nelle quali il settore pubblico dovrà svolgere un ruolo esemplare, e con le indicazioni del PRIA, il PEAR individua, tra gli ambiti prioritari di intervento, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio pubblico, con attenzione particolare a quello scolastico, e dell’illuminazione pubblica, settori in grado di determinare risparmi energetici e economici significativi.

Pertanto, l’obiettivo specifico verrà declinato rispetto ai due ambiti prioritari sopra indicati.

Patrimonio edilizio pubblico

I dati del Catasto delle certificazioni energetiche (CENED) evidenziano un fabbisogno energetico medio di molto superiore al valore limite previsto dagli attuali standard per le nuove costruzioni. Se si confronta la classificazione energetica degli edifici pubblici con quella degli immobili privati, si nota come i primi siano affetti da qualità energetica leggermente inferiore dovuta anche alla vetustà del comparto (prevalenza edifici realizzati prima del 1976), tanto che la percentuale di Attestati di certificazione energetica di classe G passa dal 51,5% al 60% per la categoria residenziale e dal 47% al 52% per le altre destinazioni d’uso (scuole, uffici, ospedali, ecc.).

I segnali di un nuovo approccio al costruire sostenibile sembrano più evidenti per il settore pubblico non residenziale, dove gli edifici di classe B o superiore rappresentano il 4% del totale, contro un 2% rilevato per gli edifici non residenziali privati.

Esaminando gli edifici pubblici, si osservano valori di fabbisogno mediamente inferiori al dato registrato sull’intero comparto non residenziale, con una qualità energetica maggiore degli ospedali (48 kWh/m3 anno), seguiti dagli uffici (61 kWh/m3 anno) e dalle scuole (66 kWh/m3 anno).

Illuminazione pubblica

Il PEAR stima il risparmio energetico attivabile nel settore dell’illuminazione pubblica intorno a 300 GWh, corrispondenti a circa un terzo dei consumi attuali.

Questo è uno dei settori che, per i tempi di ritorno degli investimenti relativamente bassi in comparazione con altri investimenti di risparmio energetico, presenta buone potenzialità per il ricorso all’attivazione di partnership pubblico-privato per la realizzazione degli interventi. Il risultato atteso è quello di ridurre i consumi energetici della PA.

Il risultato sarà monitorato dagli indicatori: a) “Fabbisogno di energia primaria per la climatizzazione (GWh/a)”, calcolato sul fabbisogno energetico medio del patrimonio edilizio certificato, con baseline (CENED, 2014) pari a 9.480 Gwh/a, che si prevede si ridurrà a 7.580 GWh/a nel 2023; b) “Edifici pubblici in classe energetica E, G e F (n.)”, con baseline (CENED, 2014) pari a 13.700 che si prevede si ridurrà al 2023 a 6.500 edifici; c) “Consumi di energia elettrica per illuminazione pubblica per superficie dei centri abitati (Gwh)”, con una baseline (Terna-Istat, 2012) pari a 31,2 GWh che si prevede si ridurrà nel 2023 a 21,40GWh e "Emissioni di CO2 annuali delle infrastrutture di illuminazione pubblica (KtCO2eq)”, misurato sulla base del consumo di energia elettrica, la cui baseline (Terna-Istat, 2014) risulta 400,00 KtCO2eq e al 2023 si prevede si ridurrà a 282,00.

In fase attuativa si valuterà l’opportunità di raccogliere ulteriori informazioni connesse ai consumi finali di energia per unità di lavoro e alle concentrazioni in atmosfera di PM e NO2.